Alessandro “Sandro” Pertini nacque il 25 settembre 1896 a Stella, in provincia di Savona. Figlio di una famiglia benestante, studiò giurisprudenza e scienze politiche all’Università di Genova, dove si laureò nel 1924. Fin da giovane sviluppò un forte senso di giustizia e si avvicinò agli ideali del socialismo.
L’opposizione al fascismo e la resistenza
Negli anni ’20 aderì al Partito Socialista Italiano (PSI) e si oppose apertamente al regime fascista di Mussolini. Nel 1925 fu costretto all’esilio in Francia dopo aver firmato il Manifesto degli intellettuali antifascisti. Tornato in Italia, venne arrestato nel 1929 e condannato a 10 anni di carcere per la sua attività politica. Durante la Seconda guerra mondiale, dopo la caduta del fascismo nel 1943, si unì alla Resistenza, contribuendo all’organizzazione delle brigate partigiane socialiste.
Dopo la liberazione dell’Italia, Pertini divenne una figura chiave nella politica italiana. Nel 1946 fu eletto all’Assemblea Costituente, contribuendo alla redazione della Costituzione Italiana. Successivamente fu più volte eletto deputato e senatore, diventando una delle figure più autorevoli della sinistra italiana.
Presidente della Repubblica
Nel 1978, Sandro Pertini fu eletto settimo Presidente della Repubblica Italiana. Durante il suo mandato (1978-1985), si distinse per la sua grande vicinanza ai cittadini, il suo linguaggio diretto e il forte impegno morale. Visitò le zone colpite dai terremoti, incontrò lavoratori e giovani e si espose contro il terrorismo degli Anni di piombo.
Dopo la fine del suo mandato, Pertini si ritirò dalla vita politica attiva. Morì il 24 febbraio 1990 a Roma, lasciando un’eredità di integrità e impegno civile.