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La deputata del Partito Democratico ed ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha lanciato un forte appello sulla necessità di garantire una maggiore parità di genere all’interno della Corte Costituzionale. In vista della prossima convocazione delle Camere per la scelta dei nuovi giudici costituzionali, Boldrini ha sottolineato che questa occasione dovrebbe essere sfruttata per riflettere sul tema della rappresentanza femminile nelle istituzioni di massimo rilievo.

L’appello per una scelta paritaria

Intervistata da Adnkronos, Boldrini ha dichiarato: “Non ho il quadro delle interlocuzioni in corso fra i gruppi parlamentari per la definizione di chi sarà candidato per questo importante ruolo a Palazzo della Consulta, ma penso che ogni occasione debba essere utile a riflettere sulla parità, non si può più non farlo”. La deputata ha proposto che almeno due delle quattro candidature siano riservate a donne, sottolineando come sia il momento di compiere passi concreti verso una rappresentanza equilibrata nei luoghi decisionali più importanti del Paese.

Un ritardo culturale da colmare

Boldrini ha evidenziato che l’Italia continua a scontare un ritardo culturale significativo per quanto riguarda la presenza femminile nelle alte cariche istituzionali. Ha citato l’esempio della Corte Costituzionale, ricordando che solo nel 2019 Marta Cartabia è stata la prima donna a presiedere la Consulta, un evento importante ma arrivato troppo tardi rispetto agli standard internazionali. “Le donne competenti esistono e ce ne sono tante in ogni ambito. Il problema è che spesso non sono visibili o meno note, perché lavorano con modalità non necessariamente collegate alla popolarità”, ha osservato.

La Sala delle Donne: un simbolo di evoluzione e mancanze

Nel suo intervento, Boldrini ha richiamato anche l’importanza simbolica della Sala delle Donne allestita a Montecitorio durante la XVII legislatura, un luogo dedicato ai volti femminili che hanno segnato la storia italiana. Tuttavia, ha ricordato come una cornice senza volto sia stata lasciata vuota per rappresentare il fatto che nessuna donna abbia mai ricoperto la carica di Presidente della Repubblica. Questo vuoto, secondo Boldrini, è un monito per il futuro e una spinta a garantire maggiori opportunità alle donne in ambiti storicamente dominati dagli uomini.

Un invito alla riflessione e all’azione

“Senza nulla togliere alle competenze degli uomini, ogni occasione, compresa la prossima, deve essere un’opportunità per fare considerazioni sulla parità di rappresentanza. Non si può più prescindere da questo”, ha affermato Boldrini, sottolineando che il gap di genere non può essere più giustificato. Ha ribadito che le donne qualificate esistono e meritano di essere valorizzate, invitando i partiti politici a candidare figure femminili di spicco per i ruoli chiave nella Corte Costituzionale.

L’appello di Laura Boldrini rappresenta una riflessione importante sul tema della parità di genere nelle istituzioni italiane. La scelta dei nuovi giudici costituzionali non è solo una questione tecnica, ma un’opportunità per dare un segnale forte di progresso e inclusione. Come ha sottolineato Boldrini, “oggi non si può più dire che le donne competenti non esistano: è tempo di renderle visibili e dare loro lo spazio che meritano”.

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