Il 27 gennaio 2025 si celebra l’80° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, un momento cruciale per ricordare le vittime della Shoah e riflettere sui valori fondamentali della dignità umana e della convivenza civile. Come riportato dall’Adnkronos, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato alla cerimonia commemorativa ad Auschwitz, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria per contrastare ogni forma di odio e discriminazione.
Mattarella ad Auschwitz: un richiamo alla responsabilità collettiva
La presenza di Sergio Mattarella ad Auschwitz è stata un gesto di profondo significato istituzionale e morale. Come evidenziato dall’Adnkronos, il Presidente ha ricordato che “quanto accaduto durante la Shoah rappresenta un monito indelebile per l’umanità intera”. Nel suo intervento, Mattarella ha richiamato l’attenzione sulla necessità di educare le nuove generazioni al rispetto dei diritti umani e alla consapevolezza storica.
Mattarella ha ribadito che la Shoah è stata un abisso di crudeltà e disumanità, reso possibile non solo dall’ideologia nazista, ma anche dalla complicità di altri regimi, incluso quello fascista in Italia. Ha sottolineato come la memoria sia uno strumento indispensabile per evitare che tali tragedie si ripetano e per contrastare il crescente antisemitismo e le nuove forme di intolleranza che emergono nella società contemporanea.
Il significato del Giorno della Memoria
Durante il suo discorso, Mattarella ha evidenziato che la Giornata della Memoria non è solo un momento di riflessione sul passato, ma un invito all’azione nel presente. “La memoria è un dovere collettivo, un ponte tra generazioni che deve alimentare il rispetto reciproco e il senso di giustizia”, ha dichiarato il Presidente. Ha inoltre sottolineato l’importanza di preservare le testimonianze dirette dei sopravvissuti, definendoli “custodi preziosi di una storia che non deve essere dimenticata”.
Come riportato dall’Adnkronos, Mattarella ha ribadito l’impegno dell’Italia nella lotta contro l’antisemitismo, evidenziando le iniziative istituzionali volte a promuovere la tolleranza e a contrastare ogni forma di discriminazione. Ha inoltre sottolineato che “il ricordo delle vittime della Shoah deve tradursi in azioni concrete, volte a costruire una società più giusta e inclusiva”.
Il contesto internazionale della cerimonia
La cerimonia di commemorazione ha visto la partecipazione di numerosi leader mondiali, tra cui il monarca britannico re Carlo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. L’assenza della delegazione russa, sottolineata dall’Adnkronos, ha fatto emergere le tensioni geopolitiche attuali, ma non ha oscurato il messaggio universale della giornata.
Mattarella ha concluso il suo intervento con un appello alle nuove generazioni, invitandole a custodire e tramandare la memoria della Shoah. Ha citato le parole del sopravvissuto Sami Modiano, che rappresentano un simbolo di resilienza e determinazione: “Sono vivo affinché possa testimoniare”. Con queste parole, il Presidente ha ricordato che il ricordo non è solo un tributo al passato, ma un impegno per un futuro basato sulla dignità, la libertà e i diritti umani.